Questo è il primo articolo che Sardinia12 dedica ai nuraghi.

I nuraghi sono le costruzioni più caratteristiche e allo stesso tempo più misteriose della Sardegna antica. Ancora oggi non si conosce l’utilizzo che le antiche popolazioni nuragiche facevano di queste meravigliose fortificazioni in pietra. Quello che è sicuro è che la parte che oggi vediamo di questi enormi castelli, è solo quella finale. Tutto il resto rimane ancora sottoterra. Una ricchezza di un valore non quantificabile che aspetta solo di essere riportata alla luce.

Il periodo storico è quello dell’età del Bronzo, alla fine del II millennio. L’ipotesi più accreditata sui nuraghi, è quella che riguarda l’uso militare.

Non è escluso che a quel tempo, i villaggi e le civiltà si sviluppassero attorno alle fortificazioni militari; per questo, attorno ai resti delle fortificazioni, sono stati ritrovati interi villaggi nei quali con molta probabilità, si svolgevano gesti di vita quotidiana che non appartenevano prettamente alle attività militari.

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In Sardegna sono stati censiti più di 7000 nuraghi. Ce ne sono di vario tipo e di importanza diversa. La diversità dei nuraghi dipende dal numero di torri che la costruzione possiede. Di solito c’è una torre centrale e le altre circondano quella principale, il numero di torri varia da una a cinque. Il nuraghe Arrubiu per esempio, che si trova a Orroli, paese della zona interna dell’isola, è l’unico, finora scoperto, a possedere cinque torri più quella centrale. Il nuraghe Arrubiu infatti è un pentalobato (cinque torri). Il nome Arrubiu viene dal sardo e significa rosso. Il colore rosso è dovuto alle piante dei licheni che crescono sopra il nuraghe e lo rendono di questo colore.

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Nuraghe Arribiu

Le ricerche condotte recentemente sul nuraghe Arrubiu, hanno riportato alla luce una scoperta che ha dell’incredibile: un vero e proprio laboratorio del pane di 33 secoli fa, è stato rinvenuto quasi intatto. Insieme al forno e alle piastre di cottura, sono stati ritrovati utensili e recipienti, macine e resti di impasto non lievitato. (questo significa che l’alimentazione dei sardi, già in tempi remoti, era sanissima!!!!) 😉

Le ricerche continuano, ma molto a rilento purtroppo. I finanziamenti per effettuare gli scavi archeologici non sono sempre disponibili e molti di noi sono consapevoli del patrimonio enorme che abbiamo sottoterra, al quale non possiamo dedicare però, l’importanza che si meriterebbe. Un esempio eloquente lo possiamo fare con i giganti di monti prama che prima di essere riportati alla luce, sono rimasti alla mercé dei tombaroli, per quarant’anni dalla loro scoperta.

Non ha avuto di certo la stessa sorte, il Nuraghe di Barumini: Su Nuraxi.

Quando si parla di Barumini non si può non fare riferimento al suo scopritore, l’archeologo baruminese Giovanni Lilliu. Grazie al suo operato, tra il 1950 ed il 1957, riportò alla luce un intero villaggio nuragico. Su Nuraxi è un nuraghe quadrilobato (con 4 torri). Il suo insediamento come villaggio, risale al periodo del tardo bronzo, mentre la parte più antica, che era composta dalla torre centrale e tre camere sovrapposte, appartiene al periodo tra il XVII e XIII secolo A.C.
Dal 1997 Su Nuraxi è diventato Patrimonio dell’Umanità per opera dell’UNESCO.
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È raggiungibile da Cagliari dopo una sessantina di chilometri e si trova tra la Giara di Gesturi ed il paesino di Las Plassas, dove si può visitare un altro interessante castello di epoca giudicale che domina il paese dall’alto.I
Il fascino di Barumini si deve vivere. Descrivere il posto solo attraverso il racconto della sua storia e le foto non rende abbastanza.

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Las Plassas. Foto fatta in primavera dalla locale.

Inoltre, le guide sono molto preparate e ti aiutano realmente a capire il modo in cui veniva organizzata la vita durante quell’epoca.

barumini 2Anche da un punto di vista architettonico, la progettazione dei nuraghi è molto complessa e all’avanguardia. La disposizione delle pietre incastrate l’una sull’altra e non incollate da nessun materiale, fanno capire la genialità dei costruttori e, a mio parere, non hanno niente da invidiare alle piramidi degli antichi egizi.

Quello che ha fatto per noi e per la Sardegna Giovanni Lilliu è un qualcosa di grandioso, ma è purtroppo una goccia sull’oceano se pensiamo per un attimo alla miriade di ricchezze ancora nascoste che possediamo. Penso anche alla zona di Teti, paese centralissimo della Sardegna dove sorge uno dei più imponenti santuari nuragici della Sardegna: Abini. Ad Abini è stata ritrovata persino dell’ambra, prova questa, che testimonia la presenza all’epoca di grandissimi scambi commerciali da tutto il mondo comprese le zone della Russia dove l’ambra è abbondantemente presente. Ad Abini è stata ritrovata la statuetta nuragica del Dio guerriero dai quattro occhi, il bronzetto forse più conosciuto che si incontra spesso nei libri di storia nuragica.

Le statuette nuragiche sono costruite in bronzo; il bronzo è una lega tra lo stagno ed il rame. A differenza di molti altri materiali, questo metallo rimane più malleabile e morbido e permetteva al tempo, di costruire armi più efficaci. Lo stagno non è un materiale esistente in Sardegna, ma la presenza dei bronzetti nuragici, soprattutto di quelli votivi, è molto forte. Per questo si è ipotizzato che i nuragici fossero delle antiche popolazioni del mare chiamate Shardana, provenienti dalle terre della Mesopotamia, che si insediarono in Sardegna e continuarono i traffici mercantili con il resto del mondo, usando come fulcro e luogo di incontro le terre della nostra isola. Se fosse davvero così, mi chiedo perchè non si sia approfondito di più lo studio su queste popolazioni. Per una chissà quale stramba ragione, tutti i libri di storia cominciano con la descrizione degli egizi, dei popoli micenei e poco si approfondisce lo studio delle popolazioni nuragiche. Eppure il popolo dei Shardana, oltre ad essere più antico, con gli Egizi ebbe molto a che fare: diversi, infatti, furono i tentativi di conquista del mediterraneo da parte dei popoli del mare. Conquiste che non furono realizzate, ma l’influenza dei guerrieri Shardana sui popoli Egizi, fu tale che le rappresentazioni con le loro figure, compaiono sotto forma di statue in pietra, anche nel bellissimo tempio di Abu Simbel.

Nel 1200 A.C. Un forte terremoto coinvolse tutte le zone del mediterraneo generando in Sardegna un enorme maremoto che sommerse gran parte delle zone sud dell’isola e costrinse la popolazione del mare ad abbandonare la terra.

La Sardegna si trasformò in una grande distesa paludosa e i nuraghi vicino alle coste furono completamente distrutti.
Fu questo evento naturale straordinario che portò alcuni studiosi ad ipotizzare che la famosa città mitologica di Atlantide, descritta da Platone, si trattasse proprio della Sardegna .

È un’ipotesi che ha del verosimile se consideriamo tutte le coincidenze che ci sono. Mi rendo conto però che, per quanto mi piacerebbe, non è facile pensare che sia davvero successo così.

Ad ogni modo, anche se tra mitologia e realtà, la Sardegna si rivela continuamente una terra ricca di misteri e di storie sempre diverse e originali. È un tesoro da scoprire, che son convinta ha da mostrarci ancora tanto, un tesoro che potrebbe anche stravolgere la storia delle civiltà antiche. Quello che mi auguro è che la Sardegna viva al più presto una fase di interesse mondiale che le permetta di essere scoperta e finalmente valorizzata. d’altronde se lo merita e, così dicendo, non penso di peccare di presunzione.

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Commento de la turista: si deve andare con scarpe comode evitando i tacchi. lì scoprirete il perchè! 😉 . A Barumini c’è una visita ogni ora (la visita non si può fare per conto proprio, c’è bisogno sempre di una guida).

Si può andare senza prenotazione: a noi ci misero nel primo gruppo disponibile. gli orari di visita sono dalle 9 alle 17 in autunno e in inverno, mentre, in primavera e in estate dalle 9 alle 19. il prezzo è di 8 euro a persona.

Se si deve attendere un po’ prima del proprio turno di visita, si può approfittare del tempo libero per visitare il vicino Museo Casa Zapata, inaugurato nel 2006 e situato in una palazzina del secolo XVII che apparteneva alla nobile famiglia spagnola Zapata, antichi baroni della zona, che amministrarono Barumini fino all’epoca feudale. Raccomandiamo di fare questa visita soprattutto se c’è un po’ da aspettare per il nuraghe e se fa caldo. Purtroppo nei dintorni c’è solo un piccolo negozietto di vendita tickets, e sull’altro lato della strada, c’è un bar abbastanza modesto. chissà se più avanti costruiranno una caffetteria più decente…il posto lo meriterebbe!
Dopo la visita a Barumini, si può approfittare per mangiare in paese e, verso sera, si può pensare di spostarsi nella vicina Giara di Gesturi,dove si incontrano i caratteristici cavallini selvatici.

Commento della Local: durante una delle mie visite a Brumini, in attesa di entrare al nuraghe, avevo sostato in una pasticceria locale molto buona che consiglio di provare. Si trova di fronte alla casa Zapata ed è molto facile da trovare. Ricordo che mi servì una ragazza molto alla mano, io ero piuttosto emozionata perche, dopo tanti anni, avevo ritrovato e riassaggiato una pasta che non mangiavo da quando ero bambina. Si trattava di un bombolone ricoperto di panna montata e fragole di stagione. Dopo aver salutato la ragazza, passò un po’ di tempo dal momento di iniziare la visita guidata e quando arrivai al punto di incontro, la guida mi accolse con un: “CIAO, ci rincontriamo!” . Alzai lo sguardo e mi ritrovai di fronte la stessa ragazza della pasticceria. In pratica mi spiegò che la mattina aiutava la zia in pasticceria e la sera lavorava come guida al nuraghe.

Simpatiche coincidenze! 🙂

Riguardo a casa Zapata, volevo aggiungere che molto particolare è il percorso che si fa dentro: in pratica il pavimento è inesistente e si percorre sopra delle passerelle che ti permettono di guardare le rovine dei nuraghi preesistenti.
So che anche lì Giovanni Lilliu aveva avuto qualche importante intuizione, ma, per ragioni credo finanziarie, non portò avanti nessuna ricerca.

Se volete approfondire qualche informazione, vi postiamo il link della fondazione museo Barumini. www.fondazionebarumini.it  È un sito fatto abbastanza bene che da diverse informazioni su tutto quello che c’è da sapere su Barumini.

Buona visita a tutti!!

Posizione: https://www.google.es/maps/place/Nuraghe di Barumini

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Vista da Barumini delle piante e la piramide a forma di collina sorprendente nel mezzo della pianura. Nella parte superiore vi è un castello che si può visitare. Foto fatta in estate dalla turista.

 

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