È già capitato in precedenti articoli di descrivere luoghi come Nora, Tharros, in cui emerge forte il legame tra l’uomo  e l’acqua.

A Fordongianus, per esempio, si trovano delle terme antichissime che furono sfruttate immediatamente dagli antichi dominatori romani.

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Il nome Forum Traiani, si riferisce al periodo in cui al potere c’era l’imperatore Traiano, il quale trasformò l’antico centro urbano di Fordongianus, da colonia a città municipale.

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Durante il I secolo d.C. i romani costruirono un vasto edificio termale che ancora oggi è visibile attraverso le sue rovine. Al centro del complesso, è situata una grande piscina che al tempo era coperta. I romani avevano costruito intorno alla risorsa naturale, un vero e proprio impianto idraulico per canalizzare e sfruttare al massimo le acque termali, aggiungendo canali di acqua fredda che permettessero di stemperare l’acqua calda che sgorgava naturalmente dal sottosuolo vulcanico.

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Gli antichi romani, da sempre hanno manifestato grandi abilità ingegneristiche e le terme di Fordongianus ne sono un esempio.

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Ancora oggi, in molte zone della Sardegna, sono presenti innumerevoli opere idrauliche costruite dai romani, come le cisterne per depositare l’acqua piovana: Cagliari, per esempio, ha una grossa quantità di cisterne sotterranee risalenti al periodo punico e romano. Venivano costruite in cocciopesto, un materiale ricavato dall’impasto dell’argilla ed i cocci di terracotta sbriciolati. Questo materiale permetteva di impermeabilizzare al meglio le cisterne per impedire la fuoriuscita di acqua piovana. L’utilizzo delle cisterne come riserva idrica e punto di raccolta dell’acqua, so per certo che a Cagliari, fu protratto per vari secoli a venire e sfruttato dai cagliaritani anche durante la seconda guerra mondiale.

Esattamente un anno fa, nel periodo di Natale sono stata a Fordongianus. Fordongianus, come ho già detto, è un piccolo e antico centro urbano famoso per le sue terme secolari. Si trova nella provincia di Oristano e non dista molto da località già familiari a noi di Sardinia12, come Cabras e la stessa Oristano.

Fordongianus si trova tra i monti della valle del Tirso (il fiume più lungo della Sardegna) e in antichità fungeva da punto di passaggio tra la pianura e l’entroterra.

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Le acque calde delle terme, avevano e hanno tutt’oggi, una funzione curativa contro i reumatismi e altri disturbi alle articolazioni. A testimoniarne l’utilizzo come rimedio curativo, fu il ritrovamento della statua del Dio Bes, il demone nano di origine egiziana, che aveva il compito di scongiurare le sciagure . La statua del dio Bes, oggi, si trova esposta al museo archeologico di Cagliari.

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Il mio soggiorno a Fordongianus è stato di un solo week end. A Fordongianus c’è un grande albergo, il Sardegna Grand Hotel Spa. È sicuramente un luogo adatto per trascorrere momenti di relax al centro spa che utilizza le acque termali, e godere di altri servizi. La mia intenzione però ,era quella di fare un percorso alternativo e provare le piccole vasche comunali.

Le vasche termali di Is Bangius, infatti, appartengono al comune di Fordongianus e sono collocate in fondo alla strada dopo le rovine della zona archeologica.

Si trovano all’interno di una piccola struttura molto accogliente che risale al 1800 composta da 3 stanzette ognuna con una vasca termale. Il prezzo di ingresso è di 4 euro ed il percorso non dura più di mezz’ora per via dell’acqua molto calda che oscilla tra i 40° C – 43° C. l’asciugamano, le ciabattine e la cuffietta, a meno che non si abbiano già con sé, si possono noleggiare e richiedere all’ingresso con un piccolo costo aggiuntivo di 1 euro.

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La sera del mio arrivo, dopo aver sistemato la borsa al Bed and Breakfast Is Janas (un modesto ma accogliente b&b che si trova a pochi metri di distanza dalle terme), mi recai immediatamente a perlustrare la zona archeologica, presi informazioni sugli orari di accesso ai bagni termali e sulla visita guidata per le rovine. Era già pomeriggio e ai bagni termali decisi di andare la mattina seguente in uno dei primi turni. Quel pomeriggio invece, optai per fare la visita guidata alle rovine.

La guida alle rovine è molto interessante. Da quello che vedi e ti viene descritto, degli antichi romani, oltre alle già citate abilità ingegneristiche, cogli il senso di accuratezza che mostravano verso i particolari: l’elemento estetico insieme a quello decorativo, come il terminale del canaletto a forma di testa di pantera da cui sgorgava l’acqua che andava a finire in piscina, i resti delle pavimentazioni in mosaico, o il ninfeo, la piscina dedicata alle ninfe, danno l’idea del senso del rispetto che gli antichi romani avevano verso il culto della bellezza.

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La notte, ritornai per una passeggiata alle terme. Ero curiosa di vedere l’effetto dei vapori dell’acqua sulle rovine: il paesaggio quasi dantesco, era comunque morbido e per niente inquietante.

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Ancora più sorprendente fu vedere il paesaggio termale il giorno seguente: il vapore acqueo unito alla nebbia del mattino, formò dei bellissimi riflessi di fumo e suggestivi giochi di luce.

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Dopo aver provato il rilassante bagno termale, andai a visitare il paese. Fordongianus è conosciuta anche per le cave di trachite rossa, verde e grigia. La maggior parte degli edifici in paese sono costruiti con queste bellissime pietre di origine vulcanica. Alla fine del ‘500 fu costruita la casa aragonese, chiamata così per i motivi gotico-aragonesi che la decorano. La casa è completamente costruita in trachite e oggi appartiene al comune di Fordongianus: è un’interessante testimonianza che rappresenta la tipologia abitativa tipica del centro Sardegna e si distingue nettamente da quella campidanese (zona sud dell’isola dove c’è Cagliari), e oristanese. La differenza la fa il portico (sa lolla). Nelle case campidanesi infatti, il portico veniva costruito addossato all’edificio, si affacciava al cortile ed era delimitato da alte mura che presentavano una grande porta d’ingresso. La casa aragonese invece, il cortile lo presenta sul retro ed è dotato di ingresso secondario.

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Al centro del paese, si trovano anche i resti di un’antica ed importantissima strada romana. questa strada si riconduceva al ponte sopra il fiume Tirso e si ricongiungeva alla più importante strada romana dell’isola, che da Cagliari conduceva a Porto Torres (nord Sardegna).

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Uscendo dal paese, a pochi chilometri di distanza, si incontra la chiesa romanica dedicata a San Lussorio: interamente costruita in pietra vulcanica, questa chiesa fa parte di un itinerario romanico della Sardegna centrale, in cui si possono seguire e conoscere altre chiese romaniche dislocate nei vari paesi del centro dell’isola come quella di San Giovanni Battista ad Orotelli, o di San Palmerio a Ghilarza o ancora quella di Santa Maria della Mercede a Norbello.

La piccola parentesi a Fordongianus la ricordo ancora con piacere a distanza di un anno. Dicembre è già di per se un mese particolare che ha a che fare con un’atmosfera fiabesca, ma questo posto ha decisamente contribuito a rendere il clima natalizio ancora più autentico. Il contatto con la storia poi è unico. La sensazione di sedersi sul bordo di una piscina antica costruita secoli fa, con un libro in mano e mettersi a piedi nudi mentre si sfiora l’acqua calda e si rimane ben coperti con sciarpa e giubbotto ben abbottonati, ti fa vivere un contrasto di sensazioni particolari, difficili da dimenticare.

Sensazioni che ti riportano all’essenziale delle cose e ti fanno pensare al rapporto magico che l’uomo, nonostante siano passati tanti secoli, continua ad avere con l’acqua, fonte di vita ed essenza dell’anima.

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Commento della Local: Fordongianus è una meta interessante da raggiungere: Grazie alla sua vicinanza con Cabras e agli altri paesini dell’oristanese, può essere facilmente raggiungibile e visitabile in giornata. Si potrebbe pensare di organizzare un piccolo tour delle terme che da Aquae Sinis arrivi a Fordongianus o viceversa. Durante il cammino, si può approfittare della vicinanza con altre bellissime zone archeologiche come il pozzo nuragico di Santa Cristina, la cui storia è sempre legata all’acqua e ha a che fare con degli antichissimi luoghi di culto ancestrali molto interessanti da conoscere.

Per chi volesse più informazioni a riguardo, lascio il link della cooperativa che gestisce il pozzo di Santa Cristina ed il nuraghe Losa: www.archeotour.net

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Posizione: https://www.google.es/maps/place/Fordongianus

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