Sono arrivata a Nuoro stamattina. Oggi è lunedì ed il museo MAN è chiuso per riposo settimanale. Domani andrò a vedere la mostra di Vivian Maier. Non potevo perdermi questo evento per niente al mondo!
Nuoro mi piace. È una delle quattro città della Sardegna e si trova nel cuore della Barbagia ai piedi del monte Ortobene. Ho sempre pensato che sia diversa dalle altre città sarde, perché è riuscita a conservare nel tempo la riservatezza di un piccolo centro.
Personalmente la trovo elegante e amo camminare tra i suoi vicoli ciottolati. Il fermento culturale di Nuoro è sempre stato molto alto. È la città natale di molti scrittori e artisti come lo scultore Francesco Ciusa, che vinse la biennale di Venezia nel 1907; il poeta avvocato Sebastiano Satta; lo scrittore Salvatore Satta, che tra i suoi romanzi più famosi, scrisse : “Il giorno del giudizio”, coinvolgente spaccato della Nuoro del tempo.
Poi chiaramente, c’è lei … Grazia Deledda. Per la seconda volta, sono andata a visitare la sua casa natale.
Grazia Deledda è stata la prima scrittrice donna a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1926. I suoi scritti, le sue novelle parlano della Sardegna in modo intenso, spesso con tono severo. Ama la sua terra e la conosce a fondo; la rispetta sottolineandone però, anche gli aspetti più critici, quelli più difficili legati ad una realtà pur sempre isolana:
“Ho vissuto coi venti, coi boschi, con le montagne, ho guardato per giorni, mesi ed anni il lento svolgersi delle nuvole sul cielo sardo, ho mille e mille volte appoggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle roccie, per ascoltare la voce delle foglie, ciò che raccontava l’acqua corrente; ho visto l’alba, il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne; ho ascoltato i canti e le musiche tradizionali e le fiabe e i discorsi del popolo, e così si è formata la mia arte, come una canzone od un motivo che sgorga spontaneo dalle labbra di un poeta primitivo”
Da queste parole si capisce l’intensità di cui parlavo: quel sentimento tumultuoso con cui la scrittrice affronta la sua poesia e la sua arte e la impone al mondo durante tutta la sua carriera da scrittrice, fino al riconoscimento letterario con il Premio Nobel.
Mentre visito la sua casa natale, mi soffermo sui tanti documenti che descrivono Nuoro come una città simbolo della cultura sarda nel periodo a cavallo tra l’Ottocento e i primi del Novecento.
Grazia Deledda nacque qualche anno dopo i moti popolari de “Su Connottu” (il Conosciuto) che rappresentano il più importante avvenimento politico e sociale della Nuoro dell’Ottocento.
Questo avvenimento segnò la nascita di una coscienza identitaria nuorese e barbaricina di cui questa città ancora oggi gode, e che in passato le conferì l’epiteto di Atene dei Sardi. La stessa Deledda, nel 1894, poco più che ventenne, scrisse:
“E’ il cuore della Sardegna, è la Sardegna stessa con tutte le sue manifestazioni … Nuoro è chiamata scherzosamente, dai giovani artisti sardi, l’Atene della Sardegna. Infatti, relativamente, è il paese più colto e battagliero dell’isola. Abbiamo artisti e poeti, scrittori ed eruditi, giovani forti e gentili, taluni dei quali fanno onore alla Sardegna e sono avviati anche verso una relativa celebrità”.
Questo fermento tutt’oggi si respira forte a Nuoro. Non è un caso infatti che la mostra di Vivian Maier( per la prima volta in Italia) , si svolga proprio qui. Non è un caso neppure, che nonostante abbia visto questa città tante volte, stia vivendo un’ emozione diversa da tutte le altre.
Un’emozione forse più contenuta ma più vera, che si vive di solito quando cominci a conoscere più a fondo un luogo; un’emozione che, come un amore vero, col tempo, si trasforma e ti porta a notare altri particolari, più sottili, più intriganti e più intensi di quel posto e, come se fosse la cosa più naturale del mondo, ti convinci a giurargli amore eterno.
Posizione: https://www.google.es/maps/place/Nuoro
Casa Natale – Museo Grazzia Deledda: https://www.google.es/maps/place/Grazzia Deledda
Bellissimo post. Grazia Deledda è stata la mia apripista al magico mondo della parola.
grazie mille Nuvolaria. Abbiamo la fortuna di avere una bella terra, e tante persone come la Deledda, che hanno contribuito a renderla unica. 🙂